L’innovazione e futuro per il Distretto di Vigevano


Sono affascinato da tutto ciò che riguarda la stampa 3D per la sua versatilità, le vastissime applicazioni commerciali e per il concetto di modello di business completamente rivoluzionato. Contagiato da questa voglia di startup di innovazione ho immaginato di poter comprare una stampante 3D ma, soprattutto, alla possibilità di “stampare” ad esempio, scarpe di gomma. Dopo pochi giorni, ho letto una notizia che, se da un lato sosteneva la mia idea “innovativa” d’altro canto incrinava ogni mia velleità di diventare un nuovo startupper. Il sogno, per ora, è rimandato.

La notizia in questione riportava il progetto di Adidas, in collaborazione con Parley for the Oceans, l’organizzazione che si dedica alla salvaguardia degli oceani, di produrre un prototipo di scarpe da ginnastica in grado di adattarsi alle diverse esigenze e caratteristiche fisiche di ogni individuo, per mezzo della stampa 3D ed utilizzando plastica riciclata recuperata negli oceani, dove rappresentano un ingente danno per l’ecosistema marino. Un interessante e lodevole connubio tra sostenibilità ambientale ed innovazione che rappresenta anche un apprezzabile valore aggiunto.

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Immagine tratta dal sito http://www.bioradar.net

Scarpe e manifattura, e penso subito a Vigevano ed al suo distretto industriale (distretto che è stato riconosciuto dalla Regione Lombardia, con deliberazione della Giunta Regionale del 16 marzo 2001, ai sensi della legge 317, art. 36, del 5 ottobre 1991, e successive modificazioni e integrazioni). Sono lontani i tempi della grande produzione che fa riferimento alla città ducale. Nel corso di questi ultimi anni, quelli duri della crisi è calato il numero delle aziende iscritte alle Associazioni di categoria. Qualcuno ha chiuso per mancanza di ricambio generazionale, qualcuno per la crisi e c’è chi ha ridimensionato. Nella perdurante e progressiva crisi voci dicono che il settore, nel complesso, ha tenuto. Dall’Osservatorio Nazionale dei Distretti Italiani, i numeri rendono meglio il quadro della situazione:

N. Imprese (2012) 651 Var.% Imprese (2012/2011) -2,40 Var.% Imprese (2012/2009) -6,87
N. Imprese fino a 49 addetti (2011) 454 (97) Var.% Imprese fino a 49 addetti (2011/2010) 0,44
N. Addetti (2011) 4.649 Var.% Addetti (2011/2010) 2,38
Export 2012 (Mln Euro) 359 Var.% Export (2012/2011) 10,46

I dati riportati fanno riferimento ai principali ambiti merceologici di specializzazione del distretto (core business), cui possono aggiungersene altri che, essendo meno rilevanti, non vengono esposti singolarmente ma sono comunque inclusi nell’eventuale colonna del totale. Tutti i dati presentati riguardano l’intero territorio provinciale sul quale insiste il distretto.

Il Distretto non fa altro che rispecchiare le turbolenze del tessuto industriale nazionale e delle politiche, mancate, di crescita e produttività del lavoro. Non sono le sole cause: visione a corto raggio, il mancato cambio di passo dell’imprenditoria vigevanese ed il ristagno della lodata artigianalità del prodotto, hanno dovuto lasciare il passo ad un mercato sempre più globale e competitivo in termini di costi, qualità, tecnologia e materiali. La mappa riportata di seguito, rappresenta fedelmente il peso del nostro Distretto nel quadro complessivo italiano. La mappa distribuisce sul territorio i 144 distretti industriali, ognuno rappresentato da un cerchio la cui dimensione indica l’importanza in termini di fatturato (2013) e di numero di imprese appartenenti al distretto stesso. Il colore dei cerchi fornisce indicazioni sul settore d’appartenenza del distretto (Fonte: Economia e finanza dei distretti industriali, Rapporto annuale – n. 7, Dicembre 2014, Direzione Studi e Ricerche, Intesa SanPaolo).

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Nr.23: Distretto Calzature di Vigevano, Nr.63: Distretto Macchine concia della pelle di Vigevano.

L’aspetto un po’ angosciante è che nel resto del documento, nelle varie tabelle comparative tra distretti del medesimo comparto, non si ritrovano più i due distretti di riferimento di Vigevano.

A questo punto ritorniamo all’inizio. Competere, crescere ed innovare. Ecco che lo spunto della stampa 3D. È questa la semplice ricetta per il distretto di Vigevano? Forse la faccio troppo semplice e disincantata? Io propongo una nuova idea, un progetto per portare nuova linfa al distretto. L’idea semplice e naturale è partire da ciò che offre il territorio. Ci sono competenze e capacità manifatturiere lasciate a languire, forse anche inespresse. C’è un Polo Tecnologico a pochi chilometri dove sono insediate start up e spin off, c’è un’Università sempre più attenta alla formazione più adeguata alla realtà dei prossimi anni ed al futuro mondo del lavoro, c’è una grande voglia di emergere e c’è soprattutto la necessità di migliorare il livello della qualità dell’intera Provincia di Pavia. C’è la necessità di creare quel sistema sinergico di relazioni con le Associazioni di categoria, Camera di Commercio ed Unione degli Industriali per un network di relazioni industriali che possano esprimere anche R&D, per le nuove applicazioni, nuovi materiali e per immaginare e costruire in modo nuovo e migliore (nuovi cluster, nuovi scenari industriali come previsto dal Progetto Pavia 2020). Non è ovviamene necessario produrre/stampare scarpe da ginnastica ma c’è, ovviamente, la necessità di far crescere nuove imprenditorialità, innovative che affianchino la manifattura “classica”. “Non è solo una rivoluzione tecnologica, non dobbiamo essere riduttivi. E’ una rivoluzione di proposizione di modelli di business”. Lo spero per non far ritrovarmi ancora con una città di Vigevano ed un distretto sempre più fantasmi di se stessi e popolata dai personaggi di Mastronardi.

Paolo M. Micheli @Paolo_Micheli

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